Recensioni
BLACK ORCHID EMPIRE – Tempus Veritas
Anticipato dai singoli “Deny the sun” e “Glory to the King” esce finalmente “Tempus Veritas”, il quarto album dei Black Orchid Empire, che raccoglie storie immaginarie ambientate in momenti storicamente importanti.
Il concept è sicuramente originale, e così anche la musica, che si muove in territori alternative rock/metal, tra il climax più riflessivo di brani come la stupenda “Last Ronin” o della semi-acustica ed emozionante “Scarlet Haze” e momenti più claustrofobici e incalzanti, come quelli della intricata “Summit” dove trova spazio un po’ di tutto, dai cori acappella alle progressioni strumentali quasi progressive.
Molto belle anche la opener “Hydrogen” e la successiva “The Raven”, che fungono da ottimo riassunto della proposta musicale della band dando le coordinate di questo album, tra schitarrate distorte, passaggi inflessibili e aperture ambient rock, tutte mescolate sapientemente, senza mai tralasciare le interessanti e docili melodie vocali che risultano essere il lato più emozionale della musica dei BOE; in questo “Tempus Veritas” c’è spazio anche per un brano come “Weakness”, che con le sue influenze post punk quasi stupisce per la sua aria così “sbarazzina”, che però viene sapientemente dosata tra riff su tempi dispari, cambi di tempo e un finale geniale, che si muove sui confini del doom djent.
Una bellissima prova di maturità questo tempus Veritas, sicuramente migliore del precedente “Semaphore” che non mi aveva entusiasmato così tanto; ho percepito alcuni richiami a Mastodon e Leprous, ma questi ragazzi hanno personalità da vendere, e a parte alcune inevitabili associazioni la loro proposta è sicuramente molto solida e maledettamente interessante !
Country: UK
Style: post rock
Label: Season of Mist
Best Song: The Raven / Last Ronin