Recensioni
VISION DIVINE – Blood Angel’s Tears
Il nuovo corso dei Vision Divine viaggia a vele spiegate. La band capitanata dal mitico Olaf Thorsen, dopo il radicale cambio dietro al microfono, con l’abbandono definitivo di Fabio Lione (figliol prodigo dopo lo split con Michele Luppi), pubblica il secondo disco con Ivan Giannini (Derdian) alla voce. “Blood Angel’s Tears” è il nono lavoro in carriera per la power prog metal band e si colloca prepotentemente tra i migliori in carriera.
Il genere proposto dai Vision Divine è ormai inconfondibile: un power metal dalle tinte sinfoniche e progressive, decisamente lontano dai Labyrinth, altra band in cui milita Olaf, che propongono ritmiche maggiormente progressive e linee vocali molto più complesse. Il concept che si dipana lungo le dieci canzoni proposte è tutto da leggere e non saremo certo noi a spoilerare la storia raccontata nel booklet. L’opener “The Ballet of Blood and Angels’ Tears” è un grande pezzo power, furioso, melodico, trascinante, così come la seguente “Once Invincible”, che valorizza appieno l’ugola d’oro di Giannini. Gli arrangiamenti dei pezzi sono molto variegati, grazie alle keys di Alessio Lucatti, che spaziano da orchestrazioni sinfoniche a suoni decisamente più moderni e progressivi. Proprio qui non tutto risulta perfetto, poiché in alcuni frangenti i synth risultano un pochino appiccicati al resto del brano, che sembra viaggiare su binari paralleli; quando invece le due anime riescono ad andare a braccetto, vengono fuori momenti meravigliosi, come il singolo “The Broken Past” o la tambureggiante “Preys”.
“Blood Angel’s Tears” è un disco pregevole, ci sarebbe poco altro da aggiungere se non che i Vision Divine sono riusciti a tenere botta nonostante i cambi dietro al microfono, uscendone più forti di prima. La classe nel songwriting non si discute, la tecnica dei singoli componenti anche, ma è soprattutto la compattezza della band ad emergere nei pezzi, che risultano mai banali, ma dannatamente orecchiabili. Il trittico con Michele Luppi alla voce resta per il sottoscritto inarrivabile, ma, dopo le prove generali con “When all the Heroes are Dead”, i nostri fanno di nuovo centro.
Country: Italy
Style: Power Metal
Label: Scarlet Records
Top Song: Preys
Top Album: Stream of Unconsciousness