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SECRET SPHERE – Blackened Heartbeat

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L’etichetta di power metal band è sempre stata stretta ai Secret Sphere. Il gruppo alessandrino, in giro ormai da oltre 25 anni, ci ha regalato parecchi dischi di qualità, partendo sempre da una base prettamente power, ma intessendo trame multicolori, passaggi sinfonici e non disdegnando partiture prog raffinate. “Blackened Heartbeat” segna il traguardo del decimo disco in carriera per i nostri e lo fa nel migliore dei modi, con un lavoro che è destinato a fare sfracelli.

Il ritorno dietro al microfono di Ramon Messina con “Lifeblood” aveva fatto gioire i fans che, non avevano mai apprezzato del tutto la parentesi dei due dischi con Michele Luppi, sempre bravissimo, ma un pizzico fuori contesto da sound dei Secret. Il cerchio si è quindi chiuso e le 10 nuove canzoni proposte mantengono tutti gli aspetti migliori di un sound ormai riconoscibile, fin dall’opener “J.’s Serenade”, terremotante nella ritmica. All’ascolto si nota un indurimento deciso nelle chitarre (mixate fin troppo alte?) ed uno stile di Aldo Lonobile alla sei corde che si è fatto via via sempre più moderno e variegato. Ne traggono giovamento i momenti più tirati dei pezzi, davvero delle bombe a orologeria, pronte a detonare nelle nostre cuffie. La seguente “Aura” ci regala le orchestrazioni del sempre presente (anche se dietro alle quinte) Antonio Agate cupe ed a servizio del brano, mentre il mid tempo incalzante “Captive”, pur nella sua immediatezza, si guadagna il gradino più alto del podio di “Blackened Heartbeat”.

Lasciamo per ultimo il commento sulla prova di Messina, a suo agio in ogni passaggio dell’album, sia quelli più aggressivi sia quelli più emozionali, come nel singolo “Confession”. Il disco prosegue su ritmiche sempre possenti, che fanno da contraltare a melodie corali e talvolta ariose, un approccio che un po’ ricorda i DGM, anche se con mood decisamente meno prog. Tirando le conclusioni dopo ripetuti ascolti, ci troviamo di fronte a un album di una band ormai rodata, che ha saputo evolvere il proprio sound senza snaturarlo. Questo è uno dei segreti dei Secret Sphere, che sono stati in grado di mantenersi sempre sulla cresta dell’onda, sfornando dischi di qualità, senza mai correre dietro alle mode. Ma quando c’è classe e determinazione, è facile rimanere sé stessi e convincere.

Country: Italy

Label: Frontiers

Style: Power Metal

Top Song: Captive

Top Album: Scent Of Human Desire

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