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SCHREIGARM – The Mysteries of Fate

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Smarrimento.

È la prima parola che viene in mente ascoltando questo album degli Schreigarm.

L’apertura di “The mysteries of fate” ricorda curiosamente i Rammstein di “Mein Herz brennt”, ma si rivela solamente un breve intro strumentale che prende poi una piega differente.

Poi si passa a “Through the ashes of centuries” che ci porta sulla strada di un epic black riconducibile a tratti ai Moonsorrow (con tanto di urla lancinanti e disperati rallentamenti); ma ecco arrivare l’ombra dei Moonspell con voce profonda e trame gotiche, prima di un’altra accelerazione e alcune voci pulite…

L’enciclopedia del metal prosegue con canzoni come “Drops of bloody tears” e “The last farewells” dove riecheggiano i nostri Novembre e gli Anathema dei tempi che furono.

L’album si spende tutto tra saliscendi emotivi, furia iconoclasta e delicati momenti di allentamento della tensione con voce cristallina che emana sofferenza.

Consigliato a chi ama l’insalata mista per i vari generi e le varie influenze mischiate anche all’interno della stessa canzone. Chi invece preferisce limiti ben definiti tra i sottogeneri del metal si tenga ben lontano da questo “smarrimento”.

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