Interviste

LEVANIA – Rinascita nonostante tutto

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A poche settimane dall’ uscita di Fukushima ho pensato di incontrare i Levania; sono curioso di capire come nasce il blend di influenze che caratterizza il loro sound, con me ci sono Still ed Elena rispettivamente tastierista e voce della band.

Buongiorno ragazzi e ben venuti su Metal Shock, per prima cosa come state? Dato che l’ Emilia Romagna nei mesi scorsi é stata colpita da questa terribile alluvione, un tragedia che ha provocato una ferita profonda nei cuori di tutti.

(Still) Ciao! Grazie per la domanda, davvero. E’ stato pesante, davvero pesante. Richie è di Faenza, Elena originaria di Conselice, e lavora a Sant’Agata, Michele di Cesena…Ognuno di noi ha impiegato ogni istante libero per pulire, lavare, salvare cose, aiutare come possibile. E’ stato sfinente. Sicuramente Elena ne parlerà nel prossimo album, conoscendola!

(Elena) Di buono c’è che è nei momenti difficili che torna l’Umanità. Non sono mai stata una di quelle buoniste che urlava al “ne usciremo più forti di prima” col covid, però, in questa occasione ho visto tanta gente rimboccarsi le maniche, me compresa, e questo mi basta. Ho imparato a smontare e far ripartire lavatrici sommerse, ho imparato a smontare armadi, a forare muri per far defluire l’acqua, e preparare e smistare gli aiuti. Di questo capitolo della mia vita mi porto a casa letteralmente l’aver appreso come fare un mucchio di cose che mai avrei pensato.

Sono passate poche settimane dall’ uscita del vostro nuovo lavoro ma avete già qualche feedback dal mercato e dai vostri fans?

(Elena) Si! Passo il tempo a leggere e rileggere le recensioni! Questo lavoro, fino ad ora sembra stia piacendo molto! Alcune recensioni me le sono stampate e incorniciate. Ci tengo tanto, ho pianto come una fontana, in passato, per alcune recensioni e ogni parola negativa ci ha sempre spronati a fare meglio, a vedere di evolvere, di studiare di più, di elaborare meglio. Ho amato ogni parola scritta, in negativo e in positivo. Sono tutte un arricchimento, e spero sempre che a chi ascolta arrivi il nostro messaggio.

Ho trovato davvero interessante e molto particolare il vostro sound a metà tra gothic “vecchio stile” e metal core ultramoderno, come nasce questa miscela?

(Still) E’ la nostra natura! Ci hai preso in pieno. Io e Richie siamo due “modernisti”. Non ci stanchiamo mai di ascoltare i nuovi sound, e non ci stanchiamo mai di sperimentare. Collaboriamo da anni ormai con Giuseppe Dualized Bassi, che è anche un amico nella vita reale per me, e questa collaborazione mi apre sempre scenari di crescita, mi stimola a cercare sound che senta miei, e credimi, non è facile.

Qual è il processo di scrittura di un pezzo dei Levania?

(Still) Di solito, quando ho qualcosa da elaborare, scrivo. Gioco coi synth. Da lì nasce tutto. Poi mando il creato ai ragazzi, ognuno mette il suo. Quindi arriviamo a Giuseppe, che mi supporta e che porta sempre un’aria nuova, una visione differente. Per ultima arriva Elena, che mette linee vocali e testi.

Parliamo dei testi, quali sono le tematiche presenti su Fukushima?

(Elena) Devo fare due premesse: la prima è che nella vita faccio la docente e l’istinto di insegnare ha causato in me una vera deformazione professionale. La seconda è che ho rifatto, durante il covid, il rewatch di molte serie. La prima è stata Buffy, un cult. in quel telefilm anni ‘90 c’erano, in nuce, un mucchio di relazioni tossiche. Rientrata al lavoro, post covid, ho avuto modo di toccare con mano come ormai le relazioni tossiche siano all’ordine del giorno, ma molto meno edulcorate rispetto al telefilm. Ormai pervadono tutto, specie tra i giovani. E’ una sorta di emergenza di solipsismi e egotismi. La maggior parte dei pezzi raccontano mille sfumature di tossicità, evidenziano le red flag. Spero davvero che sentendoli, qualcuno si riconosca e magari, riesca ad uscire da certe situazioni. L’altro tema è il cambiamento climatico. Ormai è un treno in corsa senza freni e la cosa, onestamente, mi raggela, specialmente dopo l’alluvione. 

Se doveste eleggere un pezzo rappresentativo per definire i Levania quale scegliereste e perché ?

(Still) Uno solo è difficilissimo! Elena vorrebbe sicuramente Genesis, sia per il testo (parla di rinascita nonostante tutto) sia perché qui abbiamo collaborato con Maki Coti Zelati, suo mito personale. Skinless invece  è musicalmente la nostra, attuale, carta d’identità.

Come é nata la collaborazione con Ad Noctem Records e con Saverio Mollica di Cerberus Booking, nomi importanti nel panorama del music business internazionale? 

(Elena) Colpa mia e di Fade. Da tempo io faticavo a star dietro ai social e, inoltre, mi rendo conto di essere un po’ impedita. Tendo a sprizzare gioia incontenibile ad ogni contatto, messaggio o like e questo risultava..ehm, cringe. Quindi abbiamo iniziato a cercare chi avrebbe potuto aiutarci, ed abbiamo trovato la Cerberus, che corrisponde esattamente a quanto cercavamo sia a livello professionale che umano. Con Ad Noctem, invece, è stato amore a prima vista.

In questo mondo sempre più digitale qual é il vostro rapporto con i social media?

(Elena) Dobbiamo usarli. Ormai passa tutto lì. Non è un mondo che mi piaccia, anzi. Facciamo una gran fatica. Grazie a Dio Saverio ci aiuta, con infinita pazienza.

Il nostro tempo é terminato, vi lascio un ultimo spazio per poter dire qualcosa ai lettori di Metal Shock, a voi la parola.

Vi ringraziamo tantissimo per il tempo e lo spazio offertoci. Seguiteci sui social e venite ai concerti! Saremo iper felici di abbracciarvi tutti!!!!

 

 

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