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GREAT MASTER – Montecristo

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Fermi tutti: abbiamo il disco dell’anno! E’ vero che mancano ancora tre mesi, ma “Montecristo” dei Great Master si candida seriamente per un posto sul podio delle uscite top del 2023. Il sesto lavoro in carriera della band veneta vede il ritorno al concept , dopo la parentesi piratesca di “Skulls & Bones” e “Thy Harbour Inn”, questa volta ispirata al classico della letteratura di Alexandre Dumas. I nostri, ormai una certezza in campo power metal, non sbagliano più un colpo e ci presentano probabilmente il proprio lavoro più completo ed ambizioso, tra arrangiamenti orchestrali raffinati, cori teatrali e un lavoro di chitarra certosino.

E’ ovviamente difficile, quando si affronta un’opera di questo tipo, slegare le singole canzoni dalla totalità della storia narrata, dai personaggi, dalle atmosfere che via via mutano e dalle emozioni che possono scaturire all’ascolto. Ci proviamo ugualmente, partendo dall’opener “Back Home”, una cavalcata power solenne e corale, in pieno stile Blind Guardian, dove la voce di Stefano Sbrignadello si intreccia perfettamente ai sinuosi passaggi sinfonici. Si prosegue con il racconto, grazie al singolone “The Left Hand Joke”, pezzo che dal vivo farà sicuramente sfracelli e che è stato presentato con un videoclip d’autore davvero suggestivo. “Montecristo” si presenta con una veste molto professionale, una costruzione musicale da big del genere ed una produzione ad opera dell’impeccabile Simone Mularoni, che non ha lasciato nulla al caso.

Per questo motivo, song come “Your Fall Will Come”, tra svolazzi in doppiacassa e intrecci di chitarra della mente della band Jahn Carlini e l’orientaleggiante “Man from the East”, non potranno non diventare hit per i fan del genere. Inutile citare i singoli musicisti, tutti autori di prestazioni maiuscole e utili alla causa, ma non possiamo non complimentarci con Sbrignadello dietro al microfono, istrione del palcoscenico dotato di tecnica ed espressività, e Peccenni ai tasti d’avorio, che grazie ad arrangiamenti orchestrali boombastici e variegati taglia e cuce il concept con elegante sicurezza.

I Great Master hanno composto un disco pazzesco, che acchiappa fin dal primo ascolto, ricco com’è di ritornelli vincenti, ma che ha anche la capacità di crescere e di farsi apprezzare per una serie di dettagli in fase di arrangiamento, che fanno davvero la differenza. “Montecristo” si conclude con la title track, apice compositiva dell’intero lavoro e degna conclusione di un’opera (perché di opera artistica a tutto tondo si tratta) che non può essere ignorata dagli amanti del metal epico, raffinato, melodico e fatto come Dio comanda. Metalshock non è solita dare voti ai dischi, ma i Great Master meritano sicuramente il massimo.

Country: Italy

Style: Symphonic Power Metal

Label: Underground Symphony

Top Song: Montecristo

Top Album: Lion & Queen

 

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