Interviste

ANGSTSKRIG: la nuova frontiera del Black Metal.

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In occasione dell’uscita del nuovo album omonimo, ho voluto fare due chiacchiere con i Danesi Angstskrig, duo Black Metal alla seconda uscita discografica che è riuscito a incuriosirmi sia per le molteplici influenze che contaminano il loro sound sia per la loro immagine oscura e misteriosa…

Ciao ragazzi e benvenuti a Metal Shock ! Ho ascoltato il vostro ultimo album e sono rimasto colpito dalle molteplici influenze che contaminano il vostro Black Metal: da dove provengono ?

Ciao Paul, il piacere è nostro e ti ringraziamo per averci ospitato su Metal Shock ! È difficile dire da dove provengano esattamente le nostre ispirazioni… sicuramente dalla musica che è parte integrante della nostra vita ! Semplicemente incorporiamo (e, sì… contaminiamo) nella nostra versione di Black Metal tutti i generi metal che abbiamo ascoltato nel corso degli anni.

In che modo la pandemia ha cambiato la vostra vita ? E come questa esperienza è entrata nelle vostre canzoni e nella vostra musica ?

Nonostante tutto il caos e la morte che la pandemia ha portato con sé, i lockdown sono stati un’opportunità per trovare la pace, riflettere sulla vita ed essere creativi, quindi abbiamo usato in modo costruttivo il tempo che improvvisamente avevamo a disposizione. Il problema semmai è stato quando tutto quanto ha riaperto e noi eravamo nel bel mezzo della registrazione di “Angstkrig” ! Improvvisamente le priorità sono cambiate e la pressione sociale, lo stress e l’ansia sono diventati di nuovo un problema. Ciò ha influenzato in particolare il processo di scrittura dei testi, che si è quasi interrotto. Ancora una volta, abbiamo usato questa piccola crisi in modo costruttivo e abbiamo trasformato un aspetto negativo in positivo.

La vostra lingua è un po’ complicata per noi italiani… Volete rccontarci di cosa parlano i vostri testi ?

Il danese è una delle lingue più difficili da imparare a parlare, quindi sei scusato ah ah ah ah ! I testi di “Angstkrig” sono riflessioni su tutte le pressioni disumane che la società moderna esercita sugli esseri umani: siamo nel bel mezzo di diverse crisi – ecologica, democratica, sociale, mentale, finanziaria ecc. – e in larga misura queste crisi sono causate dalla nostra obbedienza alla filosofia dell’economia politica neoliberista, che sicuramente non è umana e anzi, in qualche modo è esattamente il contrario di come la vita viene realmente vissuta. Questa discrepanza è alla radice delle crisi mentali che stiamo vivendo: ad esempio, l’appello neoliberista alla deregolamentazione del settore aziendale privato ha portato supercomputer e algoritmi ad hackerare il pensiero delle persone come abbiamo visto con la Brexit, l’elezione di Trump e l’ultimo culto anti-vaccino. Gli esseri umani sono animali hackerabili, e una società umana proteggerebbe la sua gente da danni come questi, invece le società neoliberali non lo fanno, e proteggono le corporazioni e gli interessi speciali.

Ci sono diversi ospiti nel vostro album… Vi va di parlarci di loro e…. dirci come è nata l’idea di mettere un rapper in una canzone Black Metal ?!

Ci sentiamo davvero fortunati ad avere amici con questo talento e che sono disposti ad aiutarci e a condividere la loro creatività con noi… È una cosa incredibile. Riescono a portare le canzoni a livelli completamente nuovi che non avremmo mai potuto raggiungere da soli, e  per questo gli siamo immensamente grati. Portare Michael a rappare in “Midt I en Angstkrig” è stata un’idea che risale agli inizi della band: il nostro obiettivo è sfidare lo status quo e rompere i confini, e quale più grande violazione delle regole e del dogma del black metal c’è che mescolarlo con il rap? Nessuna! Era solo una questione di tempo prima che lo facessimo.

Qual’è il significato dei sacchi che vi portate sulle spalle nei vostri videoclip… ?

Questa è una delle grandi domande e dei misteri della vita. Tuttavia, se si segue la trama nei video musicali, abbiamo scambiato i sacchi con una bara… La trama si infittisce!

Avete già in programma un tour per promuovere quest’album ?

Ci piacerebbe suonare ovunque nel mondo, ma finora non abbiamo in programma alcun tour. Non è facile per un nuovo gruppo come noi avere questa opportunità, soprattutto quando il mercato dei concerti è ancora così caotico a seguito della pandemia.

OK ! Siamo arrivati alla fine… Avete lo spazio per dirci ciò che volete.

Grazie per l’intervista e per il tuo interesse. Speriamo che chiunque sia pronto alla nostra musica ci dia una possibilità, e speriamo anche che rimanga sano e in salute ! Mille grazie.

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